domenica 13 maggio 2012

Ancora * GLI IMPRESSIONISTI *

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Ancora Tavole (1950) riproducenti opere d'arte e, i protagonisti sono ancora gli Impressionisti. 

Di alcuni ne avevo già parlato Qui e postato le loro opere e biografie. Di questi altri invece, alcuni Artisti sono i medesimi ma le opere, che ora andrò a postare, logicamente non sono le stesse inserite allora.

E' ignoto l'autore del commento didascalico di ogni opera.


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Van Gogh




 Rivelazione d'arte equilibrata e sottile
che par giungere da uno spirito incamminato
verso la pace e la speranza.
Periodo povenzale.







Nel cielo incantato della sera il paesaggio diventa magico.
Un uomo e una donna camminano in primo piano,
la falce della luna brilla.
L'atmosfera di sospensione e di attesa
è placata dalla calda luminosità del tramonto provenzale.








Il dramma della vita del grande maestro
non tocca minimamente la sua arte,
la cui giovinezza è eterna.








Questa tela appartiene all'ultimo periodo.
Il motivo naturale esprime il suo amore
per le umili creature e ricorda la sua fine.
"Datemi una pipa. Voglio fumare un'ultima volta".




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Gauguin




Pittore di un mondo lontano,
misterioso ma integro nella sua primitività.
Tahiti lo attrae per il suo scenario,
l'aspetto esotico dei suoi abitanti lo affascina.



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Renoir




Appartiene al periodo più felice.
La visione è affidata al colore e al gioco delle luci.
Spontaneità e fantasia arricchiscono la sua vena.






Il pittore della freschezza, della gioia e della spontaneità.
Il suo è un mondo di vita e colore.




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Manet




Di questo grande artista disse Mallarmé:
"In una figura cercate la massima luce e la più grande ombra;
il resto verrà naturalmente ..."




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Morisot



Dipinto in un bagno di luce eternamente radiosa.




Berthe Marie Pauline Morisot (Bourges, 14 gennaio 1841 – Parigi, 2 marzo 1895) è stata una pittrice francese.

Ha 2 sorelle, e con una di queste, Edma, si trasferisce a Parigi per studiare pittura. I genitori, in particolare il padre, importante funzionario statale, le insegnano a disegnare e la incoraggiano a seguire gli studi artistici, accogliendo volentieri i suoi amici pittori, tra cui Edgar Degas.


Berthe mostra un notevole talento, ma non potendo essere accettata all’École des Beaux-Arts in quanto donna, studia privatamente nello studio del pittore accademico Joseph Guichard, che la presenta a Corot, sotto la cui guida impara a dipingere all’aperto.

Nel 1864 è ammessa al Salon e vi partecipa regolarmente fino al 1873.

Nel 1868 conosce Édouard Manet, il quale le chiede di posare per lui: nel corso degli anni le dedicherà undici ritratti.


Berthe Morisot
ritratto di Edouard Manet

Il suo stile iniziale risente dell’influenza di Corot, ma col tempo l’amicizia con Manet l’avvicina allo stile impressionista.
Il suo tratto diventa più sciolto, dando un’impressione di immediatezza e di spontaneità.

Nella sua tavolozza prevale il bianco, talvolta arricchito da decise pennellate di colore intenso e vivace, che risalta sul fondo scuro e le permette di realizzare delicate opalescenze; per aumentare questi effetti di luminosa trasparenza, Berthe unisce spesso i colori a olio agli acquerelli.

Nella sua vita, Berthe Morisot, come le altre artiste del periodo, ha dovuto lottare contro i pregiudizi di chi trovava disdicevole per una donna la professione di pittrice, tanto che, nel suo certificato di morte, sarà identificata come “senza professione”.

I pregiudizi del tempo, con conseguenti difficoltà a dipingere all’aperto o in luoghi pubblici, la rendono indifferente ed estranea alle questioni sociali che agitano la vita parigina in quei decenni; Berthe è quindi portata a dipingere interni e scene domestiche, con donne eleganti della media e alta borghesia ritratte in casa o in giardino, in varie ore della giornata.

Non è però un’artista superficiale: un dato costante della sua arte è infatti l’analisi interiore dei personaggi, probabilmente influenzata in questo dall’amicizia con molti letterati, in particolare con Stéphane Mallarmé. Nel 1874 sposa Eugène Manet, fratello di Edouard, da cui avrà una figlia, Julie.

Nello stesso anno espone, unica donna, alla prima mostra impressionista, tenuta nello studio del fotografo Nadar.
Presenta nove opere tra acquerelli, pastelli e oli che ottengono apprezzamenti per la delicata vena poetica, ma anche derisione e giudizi negativi.
Sarà presente a tutte le edizioni successive, a eccezione di quella del 1879, a causa della maternità.

Berthe finanzia con il marito l’ultima edizione, quella del 1886, in cui prende parte attiva alla selezione degli artisti.
Successivamente espone con successo dai galleristi Georges Petit e Paul Durand-Ruel, in Francia e negli Stati Uniti.

Col tempo diventa una delle personalità di spicco del gruppo impressionista e la sua casa è un luogo di ritrovo per musicisti, pittori e letterati, tra cui Stéphane Mallarmé, Émile Zola e Pierre-Auguste Renoir.

Negli ultimi anni Berthe continua a dipingere e a esporre presso la galleria Boussod e Valadon, fino alla morte, che la coglie a Parigi il 2 marzo 1895, a 54 anni, in seguito a una polmonite. Qui Link



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Soutine



Il grande albero si innalza nel cielo.
La potenza della natura si manifesta in uno spettacolo maestoso;
l'artista ne è l'ispirato interprete.




Chaïm Soutine (Smilavichi, 1893 – Parigi, 9 agosto 1943) è stato un pittore russo naturalizzato francese


Chaïm Soutine (in russo Хаима Сутина) nacque nel 1893 a Smilavichi, un piccolo villaggio dell'impero russo oggi in territorio bielorusso, in una famiglia ebrea di origine lituana.


Le sue opere future risentiranno degli anni difficili della sua infanzia, caratterizzata da esperienze dolorose in una famiglia povera, numerosa e socialmente emarginata in quanto ebrea.

Nel 1909 Soutine si iscrisse alla scuola d'arte di Minsk, poi a partire dal 1910 partecipò ad un corso triennale all'accademia d'arte di Vilnius.

Fu in quegli anni che conobbe i pittori Pinchus Kremegne e Michel Kikoine, con i quali nel 1913 si trasferì a Parigi, dove conobbe alcuni degli artisti più importanti del tempo, tra cui Marc Chagall, Fernand Léger e Amedeo Modigliani, di cui divenne grande amico.

Soutine ritratto da Modigliani
nel 1916

A Parigi si distinse anche per la sua stravaganza: una volta, deciso a dipingere degli animali morti, tenne alcune carcasse di animali nel suo studio ma, a causa del fetore, i vicini chiamarono la polizia, alla quale Soutine cercò invano di spiegare la maggiore importanza dell'arte rispetto all'igiene.

A partire dal 1918 Soutine alternò il soggiorno a Parigi a dei viaggi nel territorio francese, soprattutto nelle regioni mediterranee e nei Pirenei.

In questi anni dipinse in modo istintivo nature morte e ritratti, ma soprattutto paesaggi che gli ispiravano emozioni angosciose e vibranti scatti lirici; queste opere furono tra le prime ad interessare alcuni collezionisti, dandogli una relativa tranquillità economica.

Creò poi le serie di pasticcieri, di valletti, di chierichetti, rappresentati con crudo verismo psicologico.

Ritratto di ragazzo (1920), Chaim Soutine, Worcester Art MuseumIl suo stile risente in parte di maestri del passato, come El Greco, Diego Velázquez, Rembrandt e Gustave Courbet, e di grandi artisti a lui temporalmente più vicini, come Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Pierre Bonnard.

Ma per il suo modo di rappresentare la realtà in modo atemporale come tragedia interiore, le affinità maggiori sono quelle con Edvard Munch, James Ensor, Emil Nolde, Oskar Kokoschka e con il movimento dell'espressionismo.

A causa del suo esasperato individualismo, Soutine non aderì mai ufficialmente a nessuna corrente artistica, anche se per l'uso appassionato di colori vividi viene considerato uno dei più ragguardevoli rappresentanti dell'espressionismo, elaborato secondo una visione ed una tecnica pittorica altamente personali.

Il suo stile influì soprattutto sugli espressionisti austriaci e, nel dopoguerra, sui pittori del gruppo Cobra (specialmente Karel Appel), su Willem de Kooning e su Francis Bacon.

Dal 1930 alla morte, sempre inquieto e tormentato nonostante il successo ormai ottenuto, mostrò raramente i suoi lavori e cercò di approfondire la ricerca esistenziale e formale con risultati anche drammatici: ossessionato dalla forma e dal colore, spesso depresso ed insoddisfatto, Soutine distrusse molte sue opere nei periodi di crisi psicologica.

Durante la seconda guerra mondiale la Francia fu invasa dall'esercito nazista e Soutine, in quanto ebreo, fu costretto a lasciare la capitale francese e a nascondersi nelle campagne circostanti per evitare l'arresto da parte della Gestapo.

In questo periodo si mosse costantemente da un posto all'altro e talvolta fu costretto a rifugiarsi nei boschi, dormendo all'aperto.

Questo stile di vita gli procurò un forte attacco di ulcera allo stomaco che lo costrinse a tornare a Parigi per subire un'operazione chirurgica, che però non riuscì a salvargli la vita.

Soutine morì a Parigi il 9 agosto 1943.
Qui Link



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Le 10 Tavole postate sono di mia proprietà




6 commenti:

  1. Grandissimi,hanno scritto la pagina centrale della storia dell'arte dell'ottocento e dei primi del novecento.

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    1. Vero quello che dici Costantino.
      Per me è stata una sorpresa piacevolissima la Morisot: grande entusiasmo per questa artista! (Forse un po' di parte in quanto donna?)
      Ciao e grazie.

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  2. ... i miei preferiti. Siamo nella Terza Repubblica, all'epoca che segue la sconfitta della Francia con la Prussia.... un periodo che conobbe il fiore della pittura francese : Monet, Degas, Cézanne e tanti altri...Vincent Van Gogh , Gauguin ...
    Vi era anche la grande letteratura... comincia a scrivere Proust.
    Sono anche i decenni che conoscono la migliore delle democrazie moderne che trasformarono Parigi e la Francia nella nazione più importante del mondo.
    La prima guerra mondiale chiude quel periodo interrompendo un sogno.

    Ci sarà, dopo il conflitto mondiale, il salotto di Gentrude Stein in rue de Fleurus 27 che vide la nascita dell'arte cubista e artisti come Pablo Picasso, Henri Matisse, André Derain e Georges Braque.... scrittori come Ezra Pound, Ernest Hemingway, Thornton Wilder, Sherwood Anderson . .... irripetibili...

    Grazie !!!

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    1. Caspita Giovenale, sei un libro di storia! Hai saputo concentrare un secolo di passato in poche righe, enunciando uno dei periodi più belli della storia dell'arte! Bravissimo.
      Grazie a te per la visita. Ciao

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  3. La competenza e la passione di questo post hanno colmato molte mie lacune e hanno rafforzato la mia ammirazione per questi artisti. Uno di loro, Monet, soggiornò e prese ispirazione anche nel Ponente Ligure, dove io abito.

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    1. Adriano, sono compiaciuta per la tua visita e per il complimento. Grazie.
      Non credere che io non conosca il tuo bellissimo blog ... Ti leggo anche con una certa nostalgia. In quei tuoi magnifici luoghi, io ho passato tante mie magnifiche vacanze e weekend, e conosco molto bene Bordighera e i siti nei quali Monet ha dipinto tanti suoi capolavori.
      Grazie ancora. Ciao

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