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domenica 13 maggio 2012

Ancora * GLI IMPRESSIONISTI *

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Ancora Tavole (1950) riproducenti opere d'arte e, i protagonisti sono ancora gli Impressionisti. 

Di alcuni ne avevo già parlato Qui e postato le loro opere e biografie. Di questi altri invece, alcuni Artisti sono i medesimi ma le opere, che ora andrò a postare, logicamente non sono le stesse inserite allora.

E' ignoto l'autore del commento didascalico di ogni opera.


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Van Gogh




 Rivelazione d'arte equilibrata e sottile
che par giungere da uno spirito incamminato
verso la pace e la speranza.
Periodo povenzale.







Nel cielo incantato della sera il paesaggio diventa magico.
Un uomo e una donna camminano in primo piano,
la falce della luna brilla.
L'atmosfera di sospensione e di attesa
è placata dalla calda luminosità del tramonto provenzale.








Il dramma della vita del grande maestro
non tocca minimamente la sua arte,
la cui giovinezza è eterna.








Questa tela appartiene all'ultimo periodo.
Il motivo naturale esprime il suo amore
per le umili creature e ricorda la sua fine.
"Datemi una pipa. Voglio fumare un'ultima volta".




***



Gauguin




Pittore di un mondo lontano,
misterioso ma integro nella sua primitività.
Tahiti lo attrae per il suo scenario,
l'aspetto esotico dei suoi abitanti lo affascina.



***


Renoir




Appartiene al periodo più felice.
La visione è affidata al colore e al gioco delle luci.
Spontaneità e fantasia arricchiscono la sua vena.






Il pittore della freschezza, della gioia e della spontaneità.
Il suo è un mondo di vita e colore.




***

Manet




Di questo grande artista disse Mallarmé:
"In una figura cercate la massima luce e la più grande ombra;
il resto verrà naturalmente ..."




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Morisot



Dipinto in un bagno di luce eternamente radiosa.




Berthe Marie Pauline Morisot (Bourges, 14 gennaio 1841 – Parigi, 2 marzo 1895) è stata una pittrice francese.

Ha 2 sorelle, e con una di queste, Edma, si trasferisce a Parigi per studiare pittura. I genitori, in particolare il padre, importante funzionario statale, le insegnano a disegnare e la incoraggiano a seguire gli studi artistici, accogliendo volentieri i suoi amici pittori, tra cui Edgar Degas.


Berthe mostra un notevole talento, ma non potendo essere accettata all’École des Beaux-Arts in quanto donna, studia privatamente nello studio del pittore accademico Joseph Guichard, che la presenta a Corot, sotto la cui guida impara a dipingere all’aperto.

Nel 1864 è ammessa al Salon e vi partecipa regolarmente fino al 1873.

Nel 1868 conosce Édouard Manet, il quale le chiede di posare per lui: nel corso degli anni le dedicherà undici ritratti.


Berthe Morisot
ritratto di Edouard Manet

Il suo stile iniziale risente dell’influenza di Corot, ma col tempo l’amicizia con Manet l’avvicina allo stile impressionista.
Il suo tratto diventa più sciolto, dando un’impressione di immediatezza e di spontaneità.

Nella sua tavolozza prevale il bianco, talvolta arricchito da decise pennellate di colore intenso e vivace, che risalta sul fondo scuro e le permette di realizzare delicate opalescenze; per aumentare questi effetti di luminosa trasparenza, Berthe unisce spesso i colori a olio agli acquerelli.

Nella sua vita, Berthe Morisot, come le altre artiste del periodo, ha dovuto lottare contro i pregiudizi di chi trovava disdicevole per una donna la professione di pittrice, tanto che, nel suo certificato di morte, sarà identificata come “senza professione”.

I pregiudizi del tempo, con conseguenti difficoltà a dipingere all’aperto o in luoghi pubblici, la rendono indifferente ed estranea alle questioni sociali che agitano la vita parigina in quei decenni; Berthe è quindi portata a dipingere interni e scene domestiche, con donne eleganti della media e alta borghesia ritratte in casa o in giardino, in varie ore della giornata.

Non è però un’artista superficiale: un dato costante della sua arte è infatti l’analisi interiore dei personaggi, probabilmente influenzata in questo dall’amicizia con molti letterati, in particolare con Stéphane Mallarmé. Nel 1874 sposa Eugène Manet, fratello di Edouard, da cui avrà una figlia, Julie.

Nello stesso anno espone, unica donna, alla prima mostra impressionista, tenuta nello studio del fotografo Nadar.
Presenta nove opere tra acquerelli, pastelli e oli che ottengono apprezzamenti per la delicata vena poetica, ma anche derisione e giudizi negativi.
Sarà presente a tutte le edizioni successive, a eccezione di quella del 1879, a causa della maternità.

Berthe finanzia con il marito l’ultima edizione, quella del 1886, in cui prende parte attiva alla selezione degli artisti.
Successivamente espone con successo dai galleristi Georges Petit e Paul Durand-Ruel, in Francia e negli Stati Uniti.

Col tempo diventa una delle personalità di spicco del gruppo impressionista e la sua casa è un luogo di ritrovo per musicisti, pittori e letterati, tra cui Stéphane Mallarmé, Émile Zola e Pierre-Auguste Renoir.

Negli ultimi anni Berthe continua a dipingere e a esporre presso la galleria Boussod e Valadon, fino alla morte, che la coglie a Parigi il 2 marzo 1895, a 54 anni, in seguito a una polmonite. Qui Link



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Soutine



Il grande albero si innalza nel cielo.
La potenza della natura si manifesta in uno spettacolo maestoso;
l'artista ne è l'ispirato interprete.




Chaïm Soutine (Smilavichi, 1893 – Parigi, 9 agosto 1943) è stato un pittore russo naturalizzato francese


Chaïm Soutine (in russo Хаима Сутина) nacque nel 1893 a Smilavichi, un piccolo villaggio dell'impero russo oggi in territorio bielorusso, in una famiglia ebrea di origine lituana.


Le sue opere future risentiranno degli anni difficili della sua infanzia, caratterizzata da esperienze dolorose in una famiglia povera, numerosa e socialmente emarginata in quanto ebrea.

Nel 1909 Soutine si iscrisse alla scuola d'arte di Minsk, poi a partire dal 1910 partecipò ad un corso triennale all'accademia d'arte di Vilnius.

Fu in quegli anni che conobbe i pittori Pinchus Kremegne e Michel Kikoine, con i quali nel 1913 si trasferì a Parigi, dove conobbe alcuni degli artisti più importanti del tempo, tra cui Marc Chagall, Fernand Léger e Amedeo Modigliani, di cui divenne grande amico.

Soutine ritratto da Modigliani
nel 1916

A Parigi si distinse anche per la sua stravaganza: una volta, deciso a dipingere degli animali morti, tenne alcune carcasse di animali nel suo studio ma, a causa del fetore, i vicini chiamarono la polizia, alla quale Soutine cercò invano di spiegare la maggiore importanza dell'arte rispetto all'igiene.

A partire dal 1918 Soutine alternò il soggiorno a Parigi a dei viaggi nel territorio francese, soprattutto nelle regioni mediterranee e nei Pirenei.

In questi anni dipinse in modo istintivo nature morte e ritratti, ma soprattutto paesaggi che gli ispiravano emozioni angosciose e vibranti scatti lirici; queste opere furono tra le prime ad interessare alcuni collezionisti, dandogli una relativa tranquillità economica.

Creò poi le serie di pasticcieri, di valletti, di chierichetti, rappresentati con crudo verismo psicologico.

Ritratto di ragazzo (1920), Chaim Soutine, Worcester Art MuseumIl suo stile risente in parte di maestri del passato, come El Greco, Diego Velázquez, Rembrandt e Gustave Courbet, e di grandi artisti a lui temporalmente più vicini, come Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Pierre Bonnard.

Ma per il suo modo di rappresentare la realtà in modo atemporale come tragedia interiore, le affinità maggiori sono quelle con Edvard Munch, James Ensor, Emil Nolde, Oskar Kokoschka e con il movimento dell'espressionismo.

A causa del suo esasperato individualismo, Soutine non aderì mai ufficialmente a nessuna corrente artistica, anche se per l'uso appassionato di colori vividi viene considerato uno dei più ragguardevoli rappresentanti dell'espressionismo, elaborato secondo una visione ed una tecnica pittorica altamente personali.

Il suo stile influì soprattutto sugli espressionisti austriaci e, nel dopoguerra, sui pittori del gruppo Cobra (specialmente Karel Appel), su Willem de Kooning e su Francis Bacon.

Dal 1930 alla morte, sempre inquieto e tormentato nonostante il successo ormai ottenuto, mostrò raramente i suoi lavori e cercò di approfondire la ricerca esistenziale e formale con risultati anche drammatici: ossessionato dalla forma e dal colore, spesso depresso ed insoddisfatto, Soutine distrusse molte sue opere nei periodi di crisi psicologica.

Durante la seconda guerra mondiale la Francia fu invasa dall'esercito nazista e Soutine, in quanto ebreo, fu costretto a lasciare la capitale francese e a nascondersi nelle campagne circostanti per evitare l'arresto da parte della Gestapo.

In questo periodo si mosse costantemente da un posto all'altro e talvolta fu costretto a rifugiarsi nei boschi, dormendo all'aperto.

Questo stile di vita gli procurò un forte attacco di ulcera allo stomaco che lo costrinse a tornare a Parigi per subire un'operazione chirurgica, che però non riuscì a salvargli la vita.

Soutine morì a Parigi il 9 agosto 1943.
Qui Link



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Le 10 Tavole postate sono di mia proprietà




giovedì 16 giugno 2011

CAPOLAVORI DELL' IMPRESSIONISMO - Collezione 4

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... Segue














Vincent Van Gogh                                                                          - Chaume a Carde Ville -
                                                                                                           Parigi, Jeu de Paume. 








Vincent Van Gogh                                               - Ritratto del dott. Gachet -
                                                                               Parigi, Jeu de Paume.














Vincent Van Gogh - Ristorante della Sirena -
Parigi, Jeu de Paume.








Biografia

Vincent Van Gogh era figlio di un pastore protestante perennemente oppresso dalle preoccupazioni di famiglia.Fin da ragazzo l'artista manifestò inclinazioni inquiete e tormentate.La sua breve vita (morì a 37 anni) fu un continuo alternarsi di grandi entusiasmi e forti depressioni.

L' inizio della sua formazione artistica risale al 1869 ,presso la casa d'arte Goupil a L'Aia.A Londra si innamora perdutamente della figlia della sua padrona di casa,ma si tratta di un amore non corrisposto.Lei era già segretamente fidanzata e lo respinse più volte.Il fratello Théo e i famigliari restarono fortemente colpiti dal senso di tristezza e dalle turbolenze psichiche di Vincent dovute alla delusione d'amore. Quel tipo di sofferenza esaltò il suo sentimento religioso. Tuttavia continuò gli studi d'arte,questa volta a Parigi.Entrò nella galleria Goupil.Svolse una vita solitaria, frequentò i musei, studiò Corot,Ruysdael,Millet, ma non ebbe alcunn contatto con i giovani impressionisti.Presto si dimise dalla galleria probabilmente perchè ossessionato da una vocazione religiosa.Il fratello Théo cercò di convincerlo ad occuparsi solo di pittura,ma Vincent preferì tornare a Londra, dove frequentò un pastore-predicatore. Da lì a poco anche Van Gogh, proprio perchè venuto a contatto con derelitti della società e con i luoghi della miseria,decise di farsi pastore. Tornò dai suoi a Etten ed iniziò gli studi di teologia, ma lo scarso fervore evangelico lo spinse ad interrompere gli studi per darsi alla predicazione presso i minatori del Borinage,gente con la quale condivise la loro misera esistenza.Ma non ne trasse che delusione ed insuccessi, così decise di abbandonare la predicazione ,che perchè in quel periodo si rifece viva imperiosamente la sua vocazione artistica,ma questa volta doveva consumarvi l'intera esistenza.

Realizzò un grandissimo numero di disegni ,e dipinse alcune tele senza abbellimenti :rozze figure pesantemente modellate,da aspetti cupi ancora ispirati dai suoi intenti umanitari e caratterizzati da una matrice compassionevole: vecchi,uomini e donne,contadini,pescatori,mendicanti.Opere come i "Mangiatori di patate" realizzate con una stesura pittorica piatta e spessa,senza squilli di colore,ma solo tonalità oscure e profonde,che ancora non manifestano apertamente il percorso della sua geniale e innovativa ricerca artistica.

Nell'estate del i881 Vincent vive un'altro amore infelice:s'innamora di una sua giovane cugina rimasta vedova con un bambino.La donna si trovava in visita dai genitori di Van Gogh.Vincent le chiese di sposarla,ma lei lo respinse.

Nel novembre del 1885 Van Gogh tornò a studiare all'accademia di Anversa.In quel periodo si entusasmò delle stampe giapponesi.Successivamente il fratello Théo,che sin dagli inizi aveva compreso il grande talento di Vincent e che lo sostenne fino all'ultimo, gli chiese di andare a Parigi, allora capitale indiscussa dell'arte, dove sarebbe stato facile avere contatti con importanti artisti delle avanguardie.

Così a Parigi, Van Gogh conobbe Bernard,Toulouse Lautrec,Pisarrò, il giovane Seurat e soprattutto Gauguin. Ben presto l'arte di Van Gogh subì un mutamento profondo: i colori della sua tavolozza si schiarirono con una gamma cromatica vicina a quella degli impresionisti,ma anzichè adottare una stesura "a virgola" tipica degli impressionisti,l'artista preferì una tecnica a colpetti di pennellate di un certo spessore,interrotte e punteggiate, vicine piuttosto alla maniera di Seurat e dei neo impressionisti.Da lì a poco la ricerca artistica di Van Gogh si spinse impetuosamente in avanti, svolgendosi in tappe rapidissime,quasi verso soluzioni estreme. Si può dire che già dalle opere parigine del 1887 sono caratterizzate da una cromia accesa e da un impasto notevolmente accentuato e si tratta di connotazioni stlistiche che anticipano e fondano la ricerca espressionista. Ma la sua vena artistica più personale ed estrema raggiunge l'apice durante il soggiorno ad Arles (febbraio 1888 - maggio 1889), il periodo del sodalizio con Gauguin , vissuto con una grande tensione interiore per certi versi anche drammatica più che altro per i suoi disordini mentali.

In questo ultimo e risolutivo periodo Van Gogh, sebbene si ritrovi fisicamente stremato per le suo condizioni mentali, continua a lavorare con dedizione totale,incessantemente ,dipingendo un elevato numero di tele.Si tratta di una produzione che raggiunse risultati differenti rispetto al percorso dell'impressionismo, ma anche dalla linea di Cézanne e dello stesso Gauguin. L'artista si mantiene rigorosamente allo schema evidente delle cose per trasportarle direttamente sulla tela con una esatazione sia cromatica sia in relazione alla componente materica.

Ma proprio ad Arles, durante il soggiorno di Gauguin ,da lui stesso invitato, scoppiò una crisi e durante una lite tentò di uccidere Gauguin.Poi si recide un orecchio e lo invia in dono ad una prostituta del paese.

Nel 1889 Van Gogh fu ricoverato nella casa di cura di Saint-Rémy , dove trascorse un anno caratterizzato da periodi tranquilli e forti crisi depressive, che tuttavia non gli impedivano di continuare a dipingere senza sosta. Tra le molte opere dipinse "Cipressi" , "Campo di grano con cipressi" ,"Paesaggio con burrone" .

L'unico riconoscimento artistico gli arrivò nel 1890 solo tramite un articolo apparso sulla rivista Mercure de France , nel quale venne fatta un'analisi accurata della sua opera con palesi apprezzamenti.

Nel maggio di quello stesso anno le condizioni di salute dell'artista risultarono notevolmente migliorate.Così , dopo una breve sosta a Parigi, Van Gogh si stabilisce ad Auvers-sur Oise, dove potè muoversi liberamente,ma sempre controllato dal dottor Gaschet. Le ultime opere dell'artista sono caratterizzate da una notevole limpidezza cromatica ma da stesure vorticose e unitarie. (La chiesa di Auvers,Paesaggio con carro, Campo di grano con corvi).

In quei giorni girava tra i campi senza la sua attrezzatura da pittore,ma con una rivoltella per sparare ai corvi.Nell'ultima lettera inviata al fratello Théo manifestò le sue sensazioni sulla inutilità della vita.

Il 27 luglio di quell'anno, ebbe nuovamente una crisi e si suicidò sparandosi al petto.Il proiettile non colpì il cuore,così Van Gogh ebbe la forza di ripercorrere il tragitto fino alla sua camera.Soltanto la sera i coniugi Ravoux , insospettiti dalla sua assenza, salirono in camera e scoprirono tutto.Chiamarono il dottor Gachet il quale dopo aver ritenuto impossibile estrarre la pallottola contattò il fratello Théo.L'indomani Théo trovò Vincent disteso sul letto,come se nulla fosse,che fumava la pipa.I due parlarono per tutto il giorno.Théo si stese sul letto accanto a Vincent,che morì alcune ore dopo.






















Georges-Pierre Seurat -                                     Schizzo per una "Domenica alla Grande-Jatte" -
                                                                          Parigi, Jeu de Paume.


















La scelta dei pittori impressionisti, di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee portò questo stile ad esaltare su tutto la sensazione dell’attimo fuggente.


Secondo i pittori impressionisti la realtà muta continuamente di aspetto. La luce varia ad ogni istante, le cose si muovono spostandosi nello spazio: la visione di un momento è già diversa nel momento successivo. Tutto scorre. Nella pittura impressionista le immagini trasmettono sempre una sensazione di mobilità.

L’attimo fuggente della pittura impressionista è totalmente diverso dal momento pregnante della pittura neoclassica e romantica. Il momento pregnante sintetizza la storia nel suo momento più significativo; l’attimo fuggente non ha nulla a che fare con le storie: esso coglie le sensazioni e le emozioni. E quelle raccolte nella pittura impressionista sono sempre sensazioni e impressioni felici, positive, gradevoli. L’impressionismo, per la prima volta dopo la scomparsa della pittura rococò, rifugge dagli atteggiamenti tragici o drammatici. Torna a rappresentare un mondo felice ed allegro. Un mondo dove si può vivere bene.

L’attimo fuggente della pittura impressionista ha analogie evidenti con la fotografia. Anche la fotografia, infatti, coglie una immagine della realtà in una frazione di secondo. E dalla fotografia gli impressionisti non solo prendono la velocità della sensazione, ma anche i particolari tagli di inquadratura che danno alle loro immagini particolare sapore di modernità.
http://www.nonsolocittanova.it/impressionismo.htm







N°  30/30 Tavole                                                                                                    Fine



mercoledì 15 giugno 2011

CAPOLAVORI DELL' IMPRESSIONISMO - Collezione 3

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... Segue









Alfred Sisley                                                                             - Battelli alla chiusa di Bougival -
                                                                                                  Parigi, Jeu de Paume.





Alfred Sisley                                                                 - Strada di Louveciennes sotto la neve -
                                                                                    Parigi, Jeu de Paume.






Alfred Sisley                                                                                - Inondazione a Port-Marly -
                                                                                                      Parigi, Jeu de Paume.





Il rinnovamento della tecnica pittorica, iniziata da Manet, parte proprio dalla scelta di rappresentare solo la realtà sensibile. Su questa scelta non poca influenza ebbero le scoperte scientifiche di quegli anni. Il meccanismo della visione umana divenne sempre più chiaro e si capì meglio il procedimento ottico di percezione dei colori e della luce. L’occhio umano ha recettori sensibili soprattutto a tre colori: il rosso, il verde e il blu. La diversa stimolazione di questi tre recettori producono nell’occhio la visione dei diversi colori. Una stimolazione simultanea di tutti e tre i recettori, mediante tre luci pure (rossa, verde e blu), dà la luce bianca. Questo meccanismo è quello che viene definito sintesi additiva.

Il colore che percepiamo dagli oggetti è luce riflessa dagli oggetti stessi. In questo caso, l’oggetto di colore verde non riflette le onde di colore rosso e blu, ma solo quelle corrispondenti al verde. In pratica, l’oggetto, tra tutte le onde che costituiscono lo spettro visibile della luce, ne seleziona solo alcune. I colori che l’artista pone su una tela bianca seguono lo stesso meccanismo: selezionano solo alcune onde da riflettere. In pratica, i colori sono dei filtri che non consentono la riflessione degli altri colori. In questo caso, sovrapponendo più colori, si ottiene, successivamente, la progressiva filtratura, e quindi soppressione, di varie colorazioni, fino a giungere al nero. In questo caso si ottiene quella che viene definita sintesi sottrattiva.

I colori posti su una tela agiscono sempre operando una sintesi sottrattiva: più i colori si mischiano e si sovrappongono, meno luce riflette il quadro. L’intento degli impressionisti è proprio evitare al minimo la perdita di luce riflessa, così da dare alle loro tele la stessa intensità visiva che si ottiene da una percezione diretta della realtà. Per far ciò adottano le seguenti tecniche:

utilizzano solo colori puri;
non diluiscono i colori per realizzare il chiaro-scuro, che nelle loro tele è del tutto assente;
per esaltare la sensazione luminosa accostano colori complementari;
non usano mai il nero;
anche le ombre sono colorate.

Ciò che distingue due atteggiamenti fondamentalmente diversi, tra i pittori impressionisti, è il risultato a cui essi tendono:

da un lato ci sono pittori, come Monet, che propongono sensazioni visive pure, senza preoccuparsi delle forme che producono queste sensazioni ottiche;
dall’altro ci sono pittori, come Cézanne e Degas, che utilizzano la tecnica impressionista per proporre la visione di forme inserite in uno spazio.
Monet fa evaporizzare le forme, dissolvendole nella luce; Cezanne ricostruisce le forme, ma utilizzando solo la luce e il colore.
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Henri Fantin-Latour nacque a Grenoble il 14 gennaio 1836








N°  23/30 Tavole                                                                                    Continua ...Qui



martedì 14 giugno 2011

CAPOLAVORI DELL' IMPRESSIONISMO - Collezione 2 -

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... Segue


Date fondamentali per seguire lo sviluppo dell’impressionismo sono:


1863: Edouard Manet espone 'La colazione sull’erba';
1874: anno della prima mostra dei pittori impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar;
1886: anno dell’ottava e ultima mostra impressionista.










'La colazione sull'erba' (1863), venne presentato al Salon del 1863, la sola manifestazione che a quel tempo permetteva agli artisti di affermarsi; la giuria lo rifiutò. Proprio quell’anno gli artisti rifiutati al Salon furono ben 300. Napoleone III, per contenere le loro proteste, fece aprire un altro salone: il Salon dés Refusée. In esso venne esposto anche 'La colazione sull’erba' di Manet. Ma, anche qui, le accoglienze del pubblico e della critica furono negative.


Il quadro scandalizzava sia per il soggetto, sia per lo stile. In esso vi sono raffigurati, in primo piano, una donna completamente nuda che conversa con due uomini completamente vestiti. In secondo piano vi è una seconda donna che si sta bagnando in uno stagno. Non è il nudo della donna a scandalizzare, ma la sua rappresentazione troppo realistica in una situazione apparentemente quotidiana ma decisamente insolita. Ciò che in sostanza urta è che la nudità della donna rende volgare una conversazione tra normali borghesi.






Edouard Manet -                                                       Bionda a torso nudo -
                                                                                  Parigi, Louvre.







Edouard Manet                                                                                                   - Olympia -
                                                                                                           Parigi, Jeu de Paume.



L’altra grande realizzazione di Manet, nel 1863, fu il quadro raffigurante Olympia. È il rifacimento di un tema inventato da Giorgione e Tiziano, poi ripreso da Goya nella 'Maja desnuda'. Il quadro di Manet è realizzato con la stessa tecnica del contrasto cromatico e luministico, qui usato quasi con intento dimostrativo. 'Olympia' è di maggior rottura che non la 'Colazione sull’erba', anche per la voluta ambiguità dei passaggi tonali bianco su bianco e nero su nero che rendono difficile una immediata comprensione dell’immagine. La testa della serva e il gattino ai piedi della donna scompaiono quasi nella oscurità dello sfondo. Il bianco delle lenzuola viene rilevato con sovrapposizioni di pennellate grigie, mentre il corpo nudo della donna si presenta di un bianco uniforme, la cui piattezza è però compensata dalla ben calibrata posizione degli arti. È un esercizio di virtuosismo stilistico, in cui le piccole macchie di colore rosso e verde danno il punto di saturazione del tono luminoso in bilico tra il bianco-luce e il nero-oscurità.


Anche questo quadro di Manet scandalizzò per il soggetto. Olympia, infatti, era una nota prostituta parigina che qui si mostra con una sfrontatezza decisamente volgare. Lo sguardo così diretto della donna, la sua posa, i particolari eccessivamente realistici, come le pantofole ai piedi, non permettono all’osservatore di trascendere la vera realtà di ciò che è rappresentato sul quadro.
Qui Link













Edgar Degas                                                                       - L'Assenzio -
                                                                              Parigi, Jeu de Paume.

















Paul Cézanne                                                                                   - Natura morta e zuppiera -
                                                                                                           Parigi, Jeu de Paume.




L’impressionismo non nacque dal nulla. Esperienze fondamentali, per la sua nascita, sono da rintracciarsi nelle esperienze pittoriche della prima metà del secolo: soprattutto nella pittura di Delacroix e dei pittori inglesi Constable e Turner. Tuttavia, la profonda opzione per una pittura legata alla realtà sensibile portò gli impressionisti, e soprattutto il loro precursore Manet, a rimeditare tutta la pittura dei secoli precedenti che hanno esaltato il tonalismo coloristico: dai pittori veneziani del Cinquecento ai fiamminghi del Seicento, alla pittura degli spagnoli Velazquez e Goya.


Punti fondamentali per seguire le specificità dell’impressionismo sono:

il problema della luce e del colore;
la pittura en plain air;
l'esaltazione dell’attimo fuggente;
i soggetti urbani.

La grande specificità del linguaggio pittorico impressionista sta soprattutto nell’uso del colore e della luce. Il colore e la luce sono gli elementi principali della visione: l’occhio umano percepisce inizialmente la luce e i colori, dopo di che, attraverso la sua capacità di elaborazione cerebrale distingue le forme e lo spazio in cui sono collocate. La maggior parte della esperienza pittorica occidentale, tranne alcune eccezioni, si è sempre basata sulla rappresentazione delle forme e dello spazio.






N°  16/30 Tavole                                                                                     Continua ...Qui




CAPOLAVORI DELL' IMPRESSIONISMO - Collezione 1

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Mi sento proprio una archivista bibliotecaria: prelevo, guardo, apprendo, catalogo, inventario, scansiono-posto-archivio sul Web e ri-archivio il cartaceo nella ormai
famosa libreria.
Per un istante mi sono vista disegnata in un fumetto come un topo (femm.) di biblioteca schiacciata da infinite Tavole cartonate illustrate, dalle quali fuoriuscivano i vari personaggi che cercavano di acchiapparmi per mettermi alla gogna!

Ebbene sì, ancora Tavole!
Ne sono 30, cartonate, satinate semi lucide. Ognuna misura 27x22 cm, di spessore 2 mm.
Stampate nel 1960 da I.G.D.A - Novara (Istituto Geografico De Agostini) per
"L'Illustrazione del Medico".



"Gli Impressionisti"















Paul Gauguin -                                 Paesaggio di Arles presso Alyscamps -
                                                                                   Parigi, Jeu de Paume.



L’impressionismo è un movimento pittorico francese che nasce intorno al 1860 a Parigi. È un movimento che deriva direttamente dal realismo, in quanto come questo, si interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà quotidiana. Ma, rispetto al realismo, non ne condivide l’impegno ideologico o politico: non si occupa dei problemi ma solo dei lati gradevoli della società del tempo.


La vicenda dell’impressionismo è quasi una cometa che attraversa la storia dell’arte, rivoluzionandone completamente soprattutto la tecnica. Dura poco meno di venti anni: al 1880 l’impressionismo può già considerarsi una esperienza chiusa. Esso, tuttavia, lascia una eredità con cui faranno i conti tutte le esperienze pittoriche successive. Non è azzardato dire che è l’impressionismo ad aprire la storia dell’arte contemporanea.

La grande rivoluzione dell’impressionismo è soprattutto la tecnica, anche se molta della sua fortuna presso il grande pubblico deriva dalla sua poetica.


La tecnica impressionista nasce dalla scelta di rappresentare solo e soltanto la realtà sensibile. Evita qualsiasi riferimento alla costruzione ideale della realtà, per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione. E per far ciò cerca di riprodurre la sensazione ottica con la maggior fedeltà possibile.

Dal punto di vista della poetica l’impressionismo sembra indifferente ai soggetti. In realtà, proprio perché può rendere piacevole qualsiasi cosa rappresenti, l’impressionismo divenne lo stile della dolce vita parigina di quegli anni. Non c’è, nell’impressionismo, alcuna romantica evasione verso mondi idilliaci, sia rurali sia mitici; c’è invece una volontà dichiarata di calarsi interamente nella realtà urbana di quegli anni per evidenziarne tutti i lati positivi e piacevoli. Ed anche le rappresentazioni paesaggistiche o rurali portano il segno della bellezza e del progresso della civiltà. Sono paesaggi visti con occhi da cittadini.


I protagonisti dell’impressionismo furono soprattutto pittori francesi.
Tra essi, il più impressionista di tutti, fu Claude Monet.












Claude Monet -                                                                       Il Bacino di Argenteuil -
                                                                                               Parigi, Jeu de Paume



Gli altri grandi protagonisti furono Pierre Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro e, seppure con qualche originalità, Edgar Degas. Un posto separato lo occupano, tra la schiera dei pittori definiti impressionisti, Edouard Manet, che fu in realtà il precursore del movimento, e Paul Cézanne, la cui opera è quella che per prima supera l’impressionismo degli inizi.
















Pierre-Auguste Renoir -                           Ritratto di M.me Alphonse Daudet -
                                                                                    Parigi, Jeu de Paume.








Pierre-Auguste Renoir                                            - Giovinette al piano -
                                                                                 Parigi, Jeu de Paume.







Pierre-Auguste Renoir -
RITRATTO DI GIOVANE DONNA DI PROFILO


E' un dipinto ad olio su tela di 46 × 38 cm realizzato nel 1878 dal pittore francese Pierre-Auguste Renoir. È conservato al Musée d'Orsay di Parigi.
Il pittore ritrae in questo quadro una sua amica e modella, Marguerite Legrand.
Il quadro proviene dalla collezione del medico Paul Gachet, grande collezionista di quadri impressionisti. Gachet disse che Renoir stesso lo aveva pagato con il dipinto, in compenso delle cure mediche prestate alla giovane.








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