martedì 14 giugno 2011

CAPOLAVORI DELL' IMPRESSIONISMO - Collezione 2 -

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... Segue


Date fondamentali per seguire lo sviluppo dell’impressionismo sono:


1863: Edouard Manet espone 'La colazione sull’erba';
1874: anno della prima mostra dei pittori impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar;
1886: anno dell’ottava e ultima mostra impressionista.










'La colazione sull'erba' (1863), venne presentato al Salon del 1863, la sola manifestazione che a quel tempo permetteva agli artisti di affermarsi; la giuria lo rifiutò. Proprio quell’anno gli artisti rifiutati al Salon furono ben 300. Napoleone III, per contenere le loro proteste, fece aprire un altro salone: il Salon dés Refusée. In esso venne esposto anche 'La colazione sull’erba' di Manet. Ma, anche qui, le accoglienze del pubblico e della critica furono negative.


Il quadro scandalizzava sia per il soggetto, sia per lo stile. In esso vi sono raffigurati, in primo piano, una donna completamente nuda che conversa con due uomini completamente vestiti. In secondo piano vi è una seconda donna che si sta bagnando in uno stagno. Non è il nudo della donna a scandalizzare, ma la sua rappresentazione troppo realistica in una situazione apparentemente quotidiana ma decisamente insolita. Ciò che in sostanza urta è che la nudità della donna rende volgare una conversazione tra normali borghesi.






Edouard Manet -                                                       Bionda a torso nudo -
                                                                                  Parigi, Louvre.







Edouard Manet                                                                                                   - Olympia -
                                                                                                           Parigi, Jeu de Paume.



L’altra grande realizzazione di Manet, nel 1863, fu il quadro raffigurante Olympia. È il rifacimento di un tema inventato da Giorgione e Tiziano, poi ripreso da Goya nella 'Maja desnuda'. Il quadro di Manet è realizzato con la stessa tecnica del contrasto cromatico e luministico, qui usato quasi con intento dimostrativo. 'Olympia' è di maggior rottura che non la 'Colazione sull’erba', anche per la voluta ambiguità dei passaggi tonali bianco su bianco e nero su nero che rendono difficile una immediata comprensione dell’immagine. La testa della serva e il gattino ai piedi della donna scompaiono quasi nella oscurità dello sfondo. Il bianco delle lenzuola viene rilevato con sovrapposizioni di pennellate grigie, mentre il corpo nudo della donna si presenta di un bianco uniforme, la cui piattezza è però compensata dalla ben calibrata posizione degli arti. È un esercizio di virtuosismo stilistico, in cui le piccole macchie di colore rosso e verde danno il punto di saturazione del tono luminoso in bilico tra il bianco-luce e il nero-oscurità.


Anche questo quadro di Manet scandalizzò per il soggetto. Olympia, infatti, era una nota prostituta parigina che qui si mostra con una sfrontatezza decisamente volgare. Lo sguardo così diretto della donna, la sua posa, i particolari eccessivamente realistici, come le pantofole ai piedi, non permettono all’osservatore di trascendere la vera realtà di ciò che è rappresentato sul quadro.
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Edgar Degas                                                                       - L'Assenzio -
                                                                              Parigi, Jeu de Paume.

















Paul Cézanne                                                                                   - Natura morta e zuppiera -
                                                                                                           Parigi, Jeu de Paume.




L’impressionismo non nacque dal nulla. Esperienze fondamentali, per la sua nascita, sono da rintracciarsi nelle esperienze pittoriche della prima metà del secolo: soprattutto nella pittura di Delacroix e dei pittori inglesi Constable e Turner. Tuttavia, la profonda opzione per una pittura legata alla realtà sensibile portò gli impressionisti, e soprattutto il loro precursore Manet, a rimeditare tutta la pittura dei secoli precedenti che hanno esaltato il tonalismo coloristico: dai pittori veneziani del Cinquecento ai fiamminghi del Seicento, alla pittura degli spagnoli Velazquez e Goya.


Punti fondamentali per seguire le specificità dell’impressionismo sono:

il problema della luce e del colore;
la pittura en plain air;
l'esaltazione dell’attimo fuggente;
i soggetti urbani.

La grande specificità del linguaggio pittorico impressionista sta soprattutto nell’uso del colore e della luce. Il colore e la luce sono gli elementi principali della visione: l’occhio umano percepisce inizialmente la luce e i colori, dopo di che, attraverso la sua capacità di elaborazione cerebrale distingue le forme e lo spazio in cui sono collocate. La maggior parte della esperienza pittorica occidentale, tranne alcune eccezioni, si è sempre basata sulla rappresentazione delle forme e dello spazio.






N°  16/30 Tavole                                                                                     Continua ...Qui




7 commenti:

  1. ciao.... bellissimo post...gli impressionisti sono stati bravissimi.... un tocco perfetto dell'anima...ciao..luigina

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  2. Bella rassegna di un periodo fulgido dell'arte europea: visti dal vivo questi quadri lasciano una sorta di sbigottimento difficile da descrivere.

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  3. Ciao Luigina. Vero ... impressionisti che impressionano per la loro bravura.
    Un abbraccio.

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  4. Ciao Enzo, che piacere sentirti.
    Quello che definisci "sbigottimento" forse è il rasentare "la sindrome di Stendhal". Dico rasentare perchè noi italiani dovremmo esserne immuni per affinità culturale.
    Comunque, le creature nate dai pennelli di questi maestri dell'arte sono tutte magiche, meravigliose ...
    Veramente fortunato chi ha avuto nella propria vita l'opportunità di godere dal vivo questi capolavori ...

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  5. la pittura impressionistica,in tutta la sua varietà di produzioni,mi ha sempre affascinato per una specie di affinità elettiva con la mia sensibilità,che mi fa apprezzare forme pittoriche semplici,ma suggestive e mi fa ritrarre di fronte a opere molto osannate,ma che a me risultano spesso incomprensibili...tant'è che ho provato a riprodurre ,sotto la spinta della passione ,non abbinata,però a un adeguata conoscenza della tecnica pittorica, una ballerina di Degas...risultato? una bella copia dal punto di vista coloristico, ma quella carica emotiva,che speravo di trasferire sulla tela è rimasta chiusa in me ...in poche parole Stendhal è rimasto al suo posto!!!

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  6. Enza, Degas si trasferiva sul posto per cogliere l'attimo fuggente, non puoi pretendere di coglierlo anche tu guardando solamente una copia stampata di una sua opera ... credo sia impossibile rubargli l'anima!
    Me lo ricordo il tuo quadro ... se vuoi mandarmi una foto "decente" mi presterò volentieri come tua gallerista! Ciao

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  7. certo ,il plagio d'autore non è il massimo della creatività,lo so bene....ma bisogna anche imparare a usare i pennelli e i colori,per poi arrivare ad esprimere qualcosa di personale e autentico...c'è da lavorare,c'è da lavorare....forse ,chissà,un giorno troverò anche l'ispirazione giusta,quella scintilla magica...

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