domenica 12 settembre 2010

HEVELIUS - Prodromus Astronomiae - L'Atlante Celeste -

Mio marito è medico, così come lo era il padre, mio suocero, che purtroppo non ho conosciuto.
Chi invece ebbe l'opportunità di conoscerlo, e sono moltissime le persone, lo ricorda ancora a distanza di anni e lo definisce un uomo integerrimo, umano e professionalmente impagabile.
Ho traccia di questa persona, che mi sembra di aver realmente conosciuta, tramite le cose che ha lasciato di sé e che mio marito conserva come reliquie. Aveva solo 12 anni quando il padre morì!
Parlo dei suoi innumerevoli libri, non solo di medicina, ma anche di filosofia,  alcuni con note a margine, vergate di suo pugno, delle poesie da lui scritte, della meticolosità e passione con cui ricercava e conservava i suoi oggetti, le opere d'arte, originali o copie, gli opuscoli, le cartoline.
Questa opportunità di collezionare materiali artistici gli veniva offerta anche dalle case farmaceutiche, le quali, prima (ora non più) inviavano ai medici, gadget (ora si dice così),  informazioni scientifiche sui loro farmaci, consigli, scrivendoli a tergo di stampe di opere, le quali spaziavano dalle pitture raffiguranti capolavori di artisti celebri, alle grandi scoperte, alle invenzioni, ai costumi etnici mondiali ... insomma, di tutto e di più, offerto con l'intento di dare ai medici la possibilità di  approfondire la loro cultura e non solo in ambito farmacologico. Si potrebbe dire che le case farmaceutiche di prima fossero più "serie", perchè affiancate da persone culturalmente qualificate non soltanto in ambito farma-scientifico, ma anche artistico.

Ogni tanto si deve spolverare purtroppo! Quando però lo devo fare, nello studio di mio marito, è con piacere. Apro le ante della sua libreria ... e mi perdo ...   dimenticandomi la polvere che entra anziché uscirne.
Come una Alice in quel paese, in un giorno di quelli "ogni tanto", mi sono ritrovata proiettata in uno spazio fantastico quando ho avuto tra le mani queste Tavole e, come una bambina giocosa ho cercato di comporre il puzzle ...



Cliccando due volte sulle immagini si ingrandiscono









Costellazione Equatoriale


ARIETE















Costellazione Equatoriale


TORO


















Costellazione Equatoriale


GEMELLI















Costellazione Equatoriale


CANCRO



Costellazione Equatoriale


LEONE









Costellazione Equatoriale


VERGINE









Costellazione Equatoriale


BILANCIA








Costellazione Equatoriale

SCORPIONE









Costellazione Equatoriale

SAGITTARIO









Costellazione Equatoriale

CAPRICORNO








Costellazione Equatoriale

ACQUARIO









Costellazione Equatoriale

PESCI











Diciamo che queste sono le più conosciute, sulla carta, anche perchè sono le Costellazioni Zodiacali legate più all'Astrologia che non all'Astronomia.


Invece, queste, inserite sotto ... sono le Costellazioni che si riconoscono rimanendo con il "naso all'insù" scrutando la volta stellata.





Costellazione Boreale


DRAGO















Costellazione Boreale


CEFEO













Costellazione Boreale


ERCOLE














Costellazione Boreale


CASSIOPEA















Costellazione Boreale


PERSEO















Costellazione Boreale


AURIGA
















Costellazione Boreale


LINCE
















Costellazione Boreale


CANI DA CACCIA















Costellazione Equatoriale


PEGASO















Costellazione Equatoriale


UNICORNO















Costellazione Australe


CENTAURO















Costellazione Australe


NAVE ARGO
(Nave degli Argonauti)









... Il puzzle, sarebbe stato molto semplice da ricomporre perchè le figure delle Tavole, stupende, sono disegnate come se le si dovesse guardare avviando uno slideshow. La figura centrale evidenziata, è inserita in un contesto,  formato da altre figure in sottofondo, con   una destra e una sinistra ed un sopra e un sotto rispetto alla figura centrale. Si capisce meglio quello che voglio dire partendo da Cassiopea ... sotto il suo piede c'è Perseo, alla destra di Perseo c'è Auriga, alla destra di Auriga c'è la Lince ... sono consequenziali così come le costellazioni zodiacali, con un gioco di sovrapposizione della figura di turno che prima era marginale e disegnata in chiaro per poi diventare protagonista in nero.
Certo che occorreva avere una fantasia illimitata e fuori dal normale, per vedere in un pugno di stelle tutto questo ben di Dio!
Purtroppo ... con mia grande delusione, non sono riuscita a completare il mio puzzle ... le Tavole erano finite.
Non volendo darmi per vinta, ho cercato e ricercato le altre ... invano. Ho poi guardato il retro delle tavole ed ho capito. La società farmaceutica spediva quattro Tavole ogni ... sei mesi! Ciò vuol dire che per avere 24 di queste Tavole ci son voluti tre anni. Considerando che le Costellazioni catalogate (non tutte disegnate da Hevelius) sono 88 ... la casa farmaceutica ... o chissà chi ... tutte le supposizioni potrebbero essere possibili per capire come mai manchino le rimanenti tavole!
Sono particolarmente delusa di non aver trovato fra queste tavole,  "Orione" ... mio grande amico!



Johannes Hevelius


1611-1687

Studente di giurisprudenza all'Università di Leida, Johannes Hevelius (Hovel) viaggiò in Svizzera, a Londra e Parigi, dove conobbe molti importanti astronomi tra cui Pierre Gassendi (1592-1655). Rientrato a Danzica, sua città natale, per ultimare gli studi di legge, pubblicò la Selenographia, sive Lunae descriptio (1647), celebre per le accurate tavole della superficie lunare, sebbene la toponomastica da lui proposta, della quale non sarebbe sopravvissuto che il termine mare assegnato alle grandi pianure scure, sarebbe stata sostituita da quella del Riccioli ispirata ai nomi di grandi astronomi e matematici. Nel 1668 pubblicò la Cometographia, nella quale, per analogia con il moto dei proiettili sulla Terra, teorizzava per le comete traiettorie paraboliche. Realizzò strumenti goniometrici e un gran numero di cannocchiali, tra i maggiori del suo tempo, tra cui uno di 150 piedi (oltre 40 m), dettagliatamente descritti nella Machina coelestis, pars prior (1673). Nel 1679 uscì la Machina coelestis, pars posterior, e nel 1690, postumo, il Prodromus Astronomiae, un catalogo di 1564 stelle contenente la celebre Firmamentum sobiescianum, sive Uranographia, una raccolta di 50 splendide tavole delle costellazioni. Hevelius assegnò il nome a undici nuove costellazioni, sette delle quali ancora esistenti. A lui si debbono inoltre misure della rifrazione atmosferica e importanti osservazioni di pianeti, della penombra delle macchie solari e delle regioni brillanti della superficie solare, per le quali coniò il temine faculae, oggi ancora in uso.


L’ATLANTE CELESTE: IL FIRMAMENTO SOBIESCIANUM


Il titolo del volume, che si può tradurre come "Il cielo dei Sobieski", fa riferimento a Jan III Sobieski, re della Confederazione Polacco-Lituana dal 1674 al 1696, al quale il libro venne dedicato.

L’Atlante di Hevelius fece scalpore non solo perchè era tremendamente bello: anche dal punto di vista scientifico proponeva molte novità.

Hevelius utilizzò, per determinare la posizione delle stelle, le proprie osservazioni, integrate con i dati delle Tavole Rudolfine e pubblicate nel Prodromus astronomiae, un catalogo stellare di 1564 stelle.

Inoltre, per disegnare le stelle dell’emisfero australe, Hevelius non si limitò a "copiare" gli schemi precedenti, che utilizzavano osservazioni vecchie di un secolo, ma fece riferimento alle misure registrate nel 1676 da Edmond Halley durante la spedizione scientifica nell’isola di Sant’Elena, nell’Atlantico meridionale.

Nell’Atlante di Hevelius sono illustrate per la prima volta undici nuove costellazioni. Di queste, sette sono ancora oggi utilizzate dagli astronomi: Scutum Sobiescianum, Canes venatici, Leo minor, Lynx, Sextans, Lacerta e Vulpecula.

Infine, nel rappresentare sulla carta le costellazioni, Hevelius rinunciò al punto di vista geocentrico utilizzato dai suoi predecessori, che disegnavano la volta stellata così come la si vede alzando gli occhi al cielo. Egli, al contrario, raffigurò le costellazioni come apparirebbero dall’esterno della sfera ideale in cui queste si collocano. Tale scelta porta al risultato di ribaltarne specularmente la posizione.


JOHANNES HEVELIUS IL BIRRAIO ASTRONOMO


Un furioso incendio, di quelli che accadevano all’epoca, distrusse nel 1679 l’osservatorio, con tutti gli strumenti, la biblioteca e l’annessa tipografia, nella quale Hevelius aveva stampato molte delle sue opere. L’anno successivo i danni maggiori erano stati riparati, ma Hevelius non si riprese mai più dall’incidente. La sua salute iniziò a declinare ed egli morì il 28 gennaio 1687, giorno del suo settantaseiesimo compleanno.

Nel 1663 Hevelius aveva sposato la sua seconda moglie, Catherina Elisabeth Koopman, che gli fu compagna nelle lunghe notti osservative e che nel 1690 diede alle stampe, postumi, il Prodromus astronomiae e il Firmamentum Sobiescianum.

IL RESTAURO


Il restauro dell’Atlante di Hevelius è stato promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica - Osservatorio Astronomico di Brera.

Il finanziamento per il restauro è stato stanziato dal Servizio Biblioteche e Archivi Storici dell’INAF. Il volume è stato restaurato da Viviana Molinari.

Prima dell’intervento di restauro l’Atlante mostrava i segni di un ripetuto, e non sempre rispettoso, utilizzo. La coperta presentava lacerazioni lungo i labbri, la cucitura dei fascicoli era completamente compromessa, con i tre nervi di cuoio spezzati. Le carte, soprattutto lungo i margini, erano strappate e su alcune comparivano evidenti imbrunimenti, causati da residui metallici all’interno della carta e dall’acidità degli inchiostri di stampa.

L’intervento di restauro si è svolto nelle seguenti tappe:

collazione, effettuata per verificare la numerazione delle pagine e eventuali errori e carte mancanti prima dello smontaggio del volume.

pulitura a secco di tutte le carte con pennelli e gomme morbide

smontaggio del volume

lavaggio in acqua a 40 °C per immersione, per attenuare le gore e gli imbrunimenti

ricollatura delle carte lavate con Tylose all’1% addizionato con idrossido di calcio, in modo da fornire alle carte una riserva alcalina

integrazione e chiusura delle lacune e degli strappi con carta giapponese

spianamento sotto pressa delle carte restaurate, tra tessuto non tessuto e carta assorbente

cucitura del volume su tre nervi in cuoio delle stesse dimensioni di quelli originali

L’Atlante celeste di Hevelius è conservato nella Biblioteca storica dell’Osservatorio astronomico di Brera, a disposizione di chi desidera consultarlo.

 
 
 
 
Scanning di Serena Bucci
Le Tavole (copie - 1950) sono di mia proprietà 




7 commenti:

  1. Racconto toccante. Molto brava! Hevelius superbo, non si capisce perchè birraio, non c'è menzione. Si dovrà andare alla ricerca ...
    L.T.

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  2. Bravissima Sere, molto entusiasmante... hanno ragione sia Caterina (x me è idem) sia l'animo L.T. a quale dico che Johannes Hevelius (Hovel) era detto il birraio poichè in Polonia come in altri paesi dell'Est ed anche in alcune nostre zone in Piemonte, si usa dare una specie di "soprannome" indicando la provenienza lavorativa della famiglia. Nel caso specifico birrai erano i genitori e pure i nonni.
    Alcuni zii che ho nel Canavese, avendo il forno del borgo che veniva utilizzato (prima delle panetterie) da tutte le donne del paese, ebbene, loro venivano chiamati "i farina" anche se da 30 anni a questa parte fanno tutti i dentisti, continuano ad associarli al forno...
    Chiedo scusa per l'intromissione, combinazione conoscevo il personaggio, famoso per l'invenzione del telescopio senza tubo, formato solo da lenti e lungo circa 40 cm.
    Tanti baci alla mia brava racconta storie.

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  3. Alla persona che si firma L.T. va il mio più sentito ringraziamento.
    Per te Laura, una profusione di grazie, dato che mi hai sollevato da un'incombenza ulteriore, dando spontaneamente la spiegazione. Anch'io, da buona piemontese, avevo il mio bel soprannome tramandato per generazioni, ma è consuetudine darlo anche in altre regioni d'Italia. Comunque, alcuni cognomi derivano proprio dai soprannomi. Ancora grazie e un bacione. Sere

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  4. ed io chissà cos'ero Sirena? Pescatore? Depuratore d'acqua di mare? Pesce pulitore? chissà?
    Firmato L. Marchiaro

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  5. Il tuo cognome lo vedi più con poesia - mare chiaro - io lo associo invece, e forse è più giusto, ad una persona che imprimeva un marchio. Forse un tuo trisavolo era addetto alla marchiatura delle mucche o cavalli - era il marchiaro.-

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  6. Serena, tutto bello, grazie. Le costellazioni che definisci equatoriale sono però quelle zodiacali e si dispongono lungo la linea dell'eclittica e non quella dll'equatore.

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