Haiku
Spunterà il sole
appassiranno i sogni
fior della notte
Fotografia e Haiku di Serena Bucci
***/http://www.google.com/imgres?imgurl=
"Cose" pensate e fatte. Tratta di cosa le mie mani, sempre in movimento, hanno saputo esprimere e continueranno a farlo, attraverso i miei molteplici hobby.
martedì 28 settembre 2010
lunedì 27 settembre 2010
DISEGNI DI GRANDI MAESTRI - LEONARDO e ALTRI
Collezioni Cartoline
Leonardo da Vinci
(1452 - 1519)
Verrocchio
Testa
Fra' Bartolomeo
Testa di giovine donna
Studio per la testa di San Giovannino
della Sacra Famiglia
P.P. Rubens
Stefano Della Bella
Leonardo da Vinci
(1452 - 1519)
Serie Sanguigna
Verrocchio
Testa
Fra' Bartolomeo
(1473 - 1517)
Testa di giovine donna
Andrea Del Sarto
(1486 - 1513)Studio per la testa di San Giovannino
della Sacra Famiglia
Testa di putto
Fanciullo che ride
P.P. Rubens
(1577 - 1640)
Ritratto di un bimbo
con collana di coralli
Due busti femminili
Louvre - Parigi
Ritratto di Francesco Rubens
Testa di Ragazza
Museo d'arte storica di Vienna
Stefano Della Bella
(1610 - 1664)
Putto
Carlo Dolci
(1616 - 1669)
Testa di Bambina
Hermann Seeger
(1857 - 1945)
Luisella
Cartoline di mia proprietà
sabato 25 settembre 2010
BENVENUTO DISERTORI
Riproduzioni Incisioni
... Un’importante retrospettiva sull’opera grafica di Benvenuto Disertori (1887-1969) è ospitata, fino a domenica 29 aprile, ai Musei del Castello Sforzesco. La rassegna - organizzata dalla Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli e dal Settore Musei e Mostre del Comune di Milano - presenta un centinaio di opere, tra incisioni e disegni preparatori, proveniente dal Fondo Disertori della Raccolta e dalla collezione privata del figlio Andrea.
L’artista trentino, uno dei grandi protagonisti della grafica italiana del primo Novecento, può essere considerato tra i principali artefici di quella rivalutazione dell’incisione quale opera d’arte autonoma, che ha inizio sul principio del secolo scorso. Le sue opere testimoniano un accostamento al lavoro di stampo tradizionalista: Disertori realizza infatti disegni preparatori, che rielabora successivamente sulla lastra incisa a bulino. Gran parte del corpus grafico esposto è dedicato al paesaggio urbano: uno dei punti di forza della sua produzione, a partire dal 1911. Le vedute di Perugia, Fiesole, Arezzo, San Giminiano, Roma e Trento presentano un evidente rigore tecnico-formale ed interessanti ricerche luministico-tonali. Le immagini, curate nei minimi particolari, si basano su un linguaggio realistico, che non lascia mai spazio a reminiscenze romantiche.
La rassegna milanese analizza, inoltre, la produzione di ascendenza Liberty e simbolista del Disertori, che ha dato vita ai soggetti allegorici degli anni Venti. Al Castello Sforzesco è anche presente una sezione dedicata agli ex-libris, da cui appare evidente l’attenzione dell’artista a rivolgersi al “falso mito”, con una sovrabbondanza di motti e citazioni latine.
A completamento della mostra, è stato pubblicato dalla casa editrice Artes, il primo catalogo ragionato sull’opera di Benvenuto Disertori. Il volume, curato da Paolo Bellini ed Alessia Alberti, nasce da un intenso lavoro di ricerca, effettuato presso le principali collezioni di stampe, pubbliche e private, italiane ed estere, e sulle fonti iconografiche dell’autore. Durante la stesura del testo, è stato inoltre possibile attribuire alla mano dell’artista due nuove opere e introdurre alcune importanti scoperte sulla successione cronologica delle incisioni....
http://www.exibart.com/notizia.asp/IDCAtegoria/57/IDNotizia/2390
Le immagini si ingrandiscono "cliccandoci" sopra.
Riproduzioni Incisioni di mia proprietà
... Un’importante retrospettiva sull’opera grafica di Benvenuto Disertori (1887-1969) è ospitata, fino a domenica 29 aprile, ai Musei del Castello Sforzesco. La rassegna - organizzata dalla Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli e dal Settore Musei e Mostre del Comune di Milano - presenta un centinaio di opere, tra incisioni e disegni preparatori, proveniente dal Fondo Disertori della Raccolta e dalla collezione privata del figlio Andrea.
L’artista trentino, uno dei grandi protagonisti della grafica italiana del primo Novecento, può essere considerato tra i principali artefici di quella rivalutazione dell’incisione quale opera d’arte autonoma, che ha inizio sul principio del secolo scorso. Le sue opere testimoniano un accostamento al lavoro di stampo tradizionalista: Disertori realizza infatti disegni preparatori, che rielabora successivamente sulla lastra incisa a bulino. Gran parte del corpus grafico esposto è dedicato al paesaggio urbano: uno dei punti di forza della sua produzione, a partire dal 1911. Le vedute di Perugia, Fiesole, Arezzo, San Giminiano, Roma e Trento presentano un evidente rigore tecnico-formale ed interessanti ricerche luministico-tonali. Le immagini, curate nei minimi particolari, si basano su un linguaggio realistico, che non lascia mai spazio a reminiscenze romantiche.
La rassegna milanese analizza, inoltre, la produzione di ascendenza Liberty e simbolista del Disertori, che ha dato vita ai soggetti allegorici degli anni Venti. Al Castello Sforzesco è anche presente una sezione dedicata agli ex-libris, da cui appare evidente l’attenzione dell’artista a rivolgersi al “falso mito”, con una sovrabbondanza di motti e citazioni latine.
A completamento della mostra, è stato pubblicato dalla casa editrice Artes, il primo catalogo ragionato sull’opera di Benvenuto Disertori. Il volume, curato da Paolo Bellini ed Alessia Alberti, nasce da un intenso lavoro di ricerca, effettuato presso le principali collezioni di stampe, pubbliche e private, italiane ed estere, e sulle fonti iconografiche dell’autore. Durante la stesura del testo, è stato inoltre possibile attribuire alla mano dell’artista due nuove opere e introdurre alcune importanti scoperte sulla successione cronologica delle incisioni....
http://www.exibart.com/notizia.asp/IDCAtegoria/57/IDNotizia/2390
.... Infine, una sezione della mostra presenta una ventina circa di incisioni di Benvenuto Disertori (Trento 1887 - Milano 1969). In opere come la tavola dedicata a "Venere" del "Ciclo dei Pianeti" (metà degli anni venti) o nell'acquaforte "Apollo e la Fortuna", attribuibile agli anni trenta, si ritrova una propensione all'allegoria. Disertori, con queste opere, diventò anzi un vero e proprio maestro della raffigurazione allegorica. In bacheca, incisioni come "La Ninfetta", "Il Pero" - dove il motivo del nudo femminile è accostato frequentemente a quello della pianta - rivelano Disertori come uno degli interpreti più raffinati della cultura liberty in Italia. ...
http://www.mart.trento.it/context_mostre.jsp?ID_LINK=219&area=42&page=3Le immagini si ingrandiscono "cliccandoci" sopra.
Riproduzioni Incisioni di mia proprietà
venerdì 24 settembre 2010
UBOLDI GIAN LUIGI
Cartoline
Natività
Sacra Famiglia
Gesù Bambino
I Pastori del Presepio
Fuga in Egitto
Presentazione
al Tempio
* Gian Luigi Uboldi (1915-2005)
Accademia Carrara di Bergamo
Mostra dedicata a Gian Luigi Uboldi di Cristiano Beccaletto
Bergamo, maggio 2007 - Gian Luigi Uboldi insegnò a lungo, dal 1960 al 1978, all’Accademia Carrara di Bergamo. Ora, a due anni dalla sua scomparsa, il Salone d’onore della Pinacoteca Carrara ha ospitato dal 27 aprile al 17 maggio una rassegna delle sue opere xilografiche: dai piccoli ex libris alle grandi tavole.
Solo per dare qualche numero, le opere dell’artista, che la figlia Marina sta con pazienza catalogando, abbracciano vari campi dell’arte visiva; sono alcune centinaia le opere pittoriche; 1206 le xilografie, delle quali 358 classificate come varie, le altre a soggetto sacro; inoltre si contano 123 acqueforti e 31 litografie; gli ex libris, prevalentemente xilografici, sono 313.
Uboldi è stato quindi un artista poliedrico essendosi cimentato nella pittura su tela, nell’affresco, nel mosaico, nelle vetrate. Ha avuto una predilezione per la xilografia, arte antica oggi troppo spesso dimenticata. Era particolarmente attratto dall’arte Sacra, tanto che ebbe una lunga e proficua collaborazione con la tipografia Vaticana, durante il pontificato di Paolo VI. ...........................
http://www.artifexlibris.com/bni_2007_06_28_uboldi_accademia_carrara_bergamo.htm
Conferenza di Alberto Longatti a Palazzo Volpi
Un alito di vento - L’arte di Gian Luigi Uboldi e gli anni degli ex libris a Como
..... e faceva parte di una cornice pittoresca di boheme in quel sodalizio internazionale, qual era l’associazione “Bianco e Nero”, che purtroppo morì insieme al suo grande fondatore, Mantero, il quale si spense nell’83. Ma nell’epoca d’oro di questo gruppo – come già detto – molto si adoperò anche Uboldi, non solo con le sue opere, ma anche con la personalità che lo contraddistingueva, col modo di concepire il lavoro a metà tra sogno e realtà. Anzi, la realtà stessa viene superata con una concezione trascendente che la trasfigura: ad esempio, le immagini che rappresenta sono in sé realistiche, ma come estrapolate dal contesto quotidiano. E così le case, i palazzi di Como e le luci sul lago, da lui tanto amato, si affastellano per ricomporre nuove prospettive, come se il Duomo o Porta Torre volessero raccontare nuove storie, diverse da quelle scolpite nei loro secoli di pietra. Longatti ricorda infatti che l’artista aveva la notevole capacità di condensare le forme, divertendosi a fare mosaici di figure una dentro l’altra.
Longatti conclude rammentando come purtroppo le tecniche della xilografia e dell’acquaforte oggi non abbiano una grande circolazione, anche perché pesa il pregiudizio che le opere da esse ricavate siano dei multipli, in realtà ogni stampa è a se stante, firmata da un artista che deve anche avere una grande perizia tecnica. Questo era appunto lo stile di Uboldi, lo stile che ha la magia dell’artista e la sapienza dell’artigiano.
http://www.artifexlibris.com/bni_2007_07_15_gian_luigi_uboldi_alberto_longatti_02.htm
Cartoline di mia proprietà
Natività
Sacra Famiglia
Gesù Bambino
I Pastori del Presepio
Fuga in Egitto
Presentazione
al Tempio
* Gian Luigi Uboldi (1915-2005)
Accademia Carrara di Bergamo
Mostra dedicata a Gian Luigi Uboldi di Cristiano Beccaletto
Bergamo, maggio 2007 - Gian Luigi Uboldi insegnò a lungo, dal 1960 al 1978, all’Accademia Carrara di Bergamo. Ora, a due anni dalla sua scomparsa, il Salone d’onore della Pinacoteca Carrara ha ospitato dal 27 aprile al 17 maggio una rassegna delle sue opere xilografiche: dai piccoli ex libris alle grandi tavole.
Solo per dare qualche numero, le opere dell’artista, che la figlia Marina sta con pazienza catalogando, abbracciano vari campi dell’arte visiva; sono alcune centinaia le opere pittoriche; 1206 le xilografie, delle quali 358 classificate come varie, le altre a soggetto sacro; inoltre si contano 123 acqueforti e 31 litografie; gli ex libris, prevalentemente xilografici, sono 313.
Uboldi è stato quindi un artista poliedrico essendosi cimentato nella pittura su tela, nell’affresco, nel mosaico, nelle vetrate. Ha avuto una predilezione per la xilografia, arte antica oggi troppo spesso dimenticata. Era particolarmente attratto dall’arte Sacra, tanto che ebbe una lunga e proficua collaborazione con la tipografia Vaticana, durante il pontificato di Paolo VI. ...........................
http://www.artifexlibris.com/bni_2007_06_28_uboldi_accademia_carrara_bergamo.htm
Conferenza di Alberto Longatti a Palazzo Volpi
Un alito di vento - L’arte di Gian Luigi Uboldi e gli anni degli ex libris a Como
..... e faceva parte di una cornice pittoresca di boheme in quel sodalizio internazionale, qual era l’associazione “Bianco e Nero”, che purtroppo morì insieme al suo grande fondatore, Mantero, il quale si spense nell’83. Ma nell’epoca d’oro di questo gruppo – come già detto – molto si adoperò anche Uboldi, non solo con le sue opere, ma anche con la personalità che lo contraddistingueva, col modo di concepire il lavoro a metà tra sogno e realtà. Anzi, la realtà stessa viene superata con una concezione trascendente che la trasfigura: ad esempio, le immagini che rappresenta sono in sé realistiche, ma come estrapolate dal contesto quotidiano. E così le case, i palazzi di Como e le luci sul lago, da lui tanto amato, si affastellano per ricomporre nuove prospettive, come se il Duomo o Porta Torre volessero raccontare nuove storie, diverse da quelle scolpite nei loro secoli di pietra. Longatti ricorda infatti che l’artista aveva la notevole capacità di condensare le forme, divertendosi a fare mosaici di figure una dentro l’altra.
Longatti conclude rammentando come purtroppo le tecniche della xilografia e dell’acquaforte oggi non abbiano una grande circolazione, anche perché pesa il pregiudizio che le opere da esse ricavate siano dei multipli, in realtà ogni stampa è a se stante, firmata da un artista che deve anche avere una grande perizia tecnica. Questo era appunto lo stile di Uboldi, lo stile che ha la magia dell’artista e la sapienza dell’artigiano.
http://www.artifexlibris.com/bni_2007_07_15_gian_luigi_uboldi_alberto_longatti_02.htm
Cartoline di mia proprietà
giovedì 23 settembre 2010
Segue ... LA REPUBBLICA DEI RAGAZZI
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