lunedì 21 marzo 2011

LIBRI D'ORE - MANOSCRITTI MINIATI - Tavole - 2

                                                                                
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LIBRI D'ORE A STAMPA



Il Libro d'Ore nacque manoscritto, ma l'invenzione della stampa, alla metà del XV secolo, permise la riproduzione seriale dei volumi rendendoli disponibili per un pubblico più vasto. Le botteghe tipografiche offrivano varie tipologie di volumi:

- Stampati su pergamena con capolettera, bordure ed illustrazioni miniate.

- Stampati su pergamena con illustrazioni colorate.

- Stampati su pergamena con solo capolettera miniati.

- Stampati su carta con illustrazioni colorate o in bianco e nero.


I più facoltosi continuarono a preferire il libro manoscritto con numerose miniature e più ci si avvicinava a questa tipologia più aumentavano il costo e la qualità dell'oggetto. I volumi della prima categoria, sono quasi indistinguibili dai manoscritti; solo la regolarità della textura tradisce la stampa. Le miniature e le decorazioni sono ben eseguite a pennello con sottili linee in oro liquido e a volte utilizzano le illustrazioni xilografiche sottostanti come disegno preparatorio. Certo la qualità delle immagini non è paragonabile a quelle dei grandi maestri, ma la semplicità da “bottega artigianale” li rende molto gradevoli. E' difficile distinguere una miniatura da una xilografia miniata, solo osservando la pagina in controluce diventa visibile l'incisione sottostante.

Alla seconda tipologia appartengono le xilografie colorate: con pennellate di acquerello venivano ravvivate le illustrazioni in bianco e nero, in maniera generalmente più fine rispetto alle illustrazioni degli incunaboli stampati su carta; a volte con l'uso dell'oro liquido si ottenevano effetti quasi tridimensionali. Non dobbiamo però pensare che un Libro d'ore con illustrazioni in bianco e nero fosse povero, spesso le figure erano più numerose e di sorprendente qualità; anche sui bordi delle pagine vediamo scorrere immagini di sequenze bibliche e magnifiche danze della Morte, dove popolani, nobili, borghesi ed ecclesiastici danzano con la “grande consolatrice”.

Le botteghe specializzate nella produzione di Libri d'Ore colorati o miniati erano soprattutto situate in Francia e a Parigi in particolare, mentre gli esemplari stampati in Italia sono molto più rari e generalmente in bianco e nero.

Le più famose botteghe tipografiche parigine furono quelle di Philippe Pigouchet spesso compagno di Simon Vostre del quale vanno ricordate le bellissime danze della morte impresse sulle bordure delle pagine. Un altro atelier è quello di Thielman Kerver che produsse volumi illustrati di straordinaria qualità con magnifiche incisioni, mentre Antoine Vérard va citato per le Grandes Heures, libri d'Ore di grandi dimensioni. Queste tipografie si avvalevano per le decorazioni di miniatori, probabilmente apprendisti di bottega per le edizioni comuni e grandi nomi per committenti particolari.

Ma la bottega forse più conosciuta e con la maggiore produzione è quella dei fratelli Hardouin. Gilles, attivo fra il 1500 e il 1542, lavorava a Parigi vicino al Ponte di Notre Dame all'insegna della rosa. Il fratello Germain, che aveva la bottega poco distante, all'insegna di Santa Margherita era “in arte literarie picture peritissimus”, iscritto cioè alla gilda dei Miniatori. Possiamo immaginare la forza di un'impresa familiare che riesce a produrre al suo interno l'intero Libro d'Ore, dalla stampa alla miniatura, diversamente da chi doveva coinvolgere altre figure professionali. Sembra particolarmente azzeccata anche l'idea di possedere due diverse botteghe pur lavorando insieme; forse una era dedicata alle produzioni “popolari” e l'altra a quelle di materiale più lussuoso. Tutti gli atelier produssero libri di qualità straordinaria, che ancora oggi ci stupiscono per la loro bellezza.

La richiesta di Libri d'Ore non diminuì nei secoli seguenti ma cessarono di essere uno “status symbol” per divenire dei comuni libri di preghiere o parte degli stessi.

http://www.giuseppesolmi.it/restauro.html
 
 
                                                                    ... Continua
                                                                    (anche l'introduzione ai Libri D'Ore)
 
 
Tavole 12/32
 
                                                                                      

2 commenti:

  1. Ho impiegato un po' di tempo, ma sono riuscito a individuare la "Pagina miniata" della prima illustrazione.
    Salmo VI, dal Libro dei Salmi. Il testo, a parte incrociare gli occhi sui caratteri usati nel '500, recita:
    "Domine, ne in furore tuo arguas me,
    neque in ira tua corripias me.
    Miserere mei, Domine, quoniam infirmus sum;
    sana me, Domine, quoniam conturbata sunt ossa mea."

    Sono mediamente convinto che l'episodio raffigurato, in linea con gli altri che hai postato in seguito, sia Davide che taglia la testa a Golia (notare la "sassata" in fronte del gigante in armatura dell'epoca)

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  2. Pausa pranzo e rilassante sigaretta? Meno male che mi fai da spalla ... sei la mia enciclopedia!
    Però mi dispiace sottrarti del tempo che magari impiegheresti per tuo diletto, a meno che, la ricerca, diventa un tuo piacere personale, una sfida (come hai detto tu), per ampliarti enciclopedicamente (dico io).
    Grazie Lorenzo.
    Per dimostrarti che anch'io ho ricercato ma con minor tempo (merito tuo), non faccio altro che "copiare-incollare" la traduzione dal latino all'italiano:
    LIBRO DEI SALMI - SALMO 6
    IMPLORAZIONE NELLA PROVA
    E' il primo dei sette Salmi penitenziali. Un malato implora il suo Dio.

    Signore, non punirmi nel tuo sdegno,
    non castigarmi nel tuo furore.
    Pietà di me, Signore: vengo meno;
    risanami, Signore: tremano le mie ossa.
    L’anima mia è tutta sconvolta,
    ma tu, Signore, fino a quando…?
    Volgiti, Signore, a liberarmi,
    salvami per la tua misericordia.
    Nessuno tra i morti ti ricorda.
    Chi negli inferi canta le tue lodi?
    Sono stremato dai lungi lamenti,
    ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
    irroro di lacrime il mio letto.
    I miei occhi si consumano nel dolore,
    invecchio fra tanti miei oppressori.
    Via da me voi tutti che fate il male,
    il Signore ascolta la voce del mio pianto.
    Il Signore ascolta la mia supplica,
    il Signore accoglie la mia preghiera.
    Arrossiscano e tremino i miei nemici,
    confusi, indietreggino all’istante.

    Ciao

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