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Aldo Patocchi
nasce a Basilea, il 22.7.1907.
Nel 1913 si trasferisce con la famiglia in Ticino e nel 1915 a Lugano.
Fu avviato agli studi artistici da Giuseppe Zoppi, suo insegnante al ginnasio, che gli presentò Ettore Cozzani, direttore di L'Eroica, con cui collaborò dal 1925 come illustratore.
Silografo autodidatta, tra i protagonisti della grafica ticinese del XX secolo, fu presidente (1934-39) e vicepresidente (1962-65) della sezione ticinese della SPASS, Società pittori, scultori e architetti svizzeri (ora Visarte), cofondatore dell'associazione svizzera Xylos (1944), presidente dell'associazione internazionale degli incisori su legno Xylon (1975-84) e promotore della Biennale internazionale del Bianco e Nero.
Giornalista e uomo di cultura, fu caporedattore della rivista Illustrazione ticinese (dal 1934), sovrintendente dei musei della città di Lugano (1938-77) e membro della Fondazione Pro Helvetia (1950-62).
Nella sua vasta produzione, incentrata sul paesaggio e sulla vita contadina, si avvertono influssi liberty (1920-30) e accenti di astrattismo e metafisici (1960-70).
Premiato alla Biennale del Disegno e dell'Incisione di Reggio Emilia, a Trieste, a Monza, a Zurigo, a Varsavia e Chicago per la nettezza della tecnica e la ricchezza del contenuto poetico delle sue tavole;
ha convertito molti artisti alla difficile arte dell' incisione su legno:
Ojetti, Servolini, Vergani, Costantini, Luciano Moretti (autore di una monografia in lingua italiana su Patocchi), Alberto Sartoris, Emilio Ludwig, Romain Rolland, e moltissimi critici e personalità del mondo letterario, hanno scritto sull'arte di Patocchi esprimendo giudizi oltremodo lusinghieri.
Silografie sue si trovano al Museo Revoltella di Trieste, alla Galleria d'Arte Moderna di Venezia, al Gabinetto delle Arti grafiche di Varsavia, Zurigo, Lubiana, Zagabria e alla Biblioteca centrale di New York.
Muore a Lugano il 4.9.1986.
I Cavalieri del Partenone
Orchidee
Il Cieco del paese
Le Calle
Fuochi di Primavera (1)
Campanule
Fuochi di Primavera (2)
Ciliegi in fiore
Gladioli
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Tavole 9/18
Particolare come stile. Dà molto dell'illustrazione, però con maggiore spessore.
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