venerdì 4 febbraio 2011

GIUSEPPINA PIZZIGONI - "Laeta Medicinae Historia"


La libreria ( il mobile) di mio marito, la paragono al pozzo di San Patrizio, sempre piena, zeppa e senza vedere mai il fondo; sempre stracolma di reperti, testimonianze di vite vissute di personaggi che furono illustri nel loro tempo ma, che,  tanti di questi, in questo tempo, risultano essere ai più, degli illustri sconosciuti. (mi inserisco in questi "più").
Credo nella lungimiranza di mio marito ... sapeva a priori che sua moglie avrebbe aperto un blog personale, per poter inserire detto materiale nei suoi post! 
Scherzo, a mio marito piace "raccogliere e conservare" ... tutto ... e meno male per me!
Curiosando in questo pozzo, mi acculturo,  prelevo, scannerizzo,  e tengo aggiornato il mio blog!
Tornando al discorso di personaggi illustri  poco conosciuti, sicuramente anche chi legge, se non è "del settore" o non accompagna i figli in una titolata scuola,  si sarà chiesto "chi è" questa Giuseppina Pizzigoni ... eppure,  tutti noi abbiamo beneficiato dell'operato di questo personaggio.

Rigirando fra le mani queste tavole, che ora posto, raffiguranti sagome ritagliate nella carta e che raccontano visivamente la storia della medicina,  mi sono ricordata, guardandole quasi con affetto, quando anch'io, piccolina, piegavo e ritagliavo la carta, creando delle figurine a metà e, con mio grande stupore, quando le spiegavo, come per magia, diventavano figure intere, tutte uguali e si tenevano per mano ... quasi sempre erano figure stilizzate di bambine, perché sagomavo la gonna ma la testa era sempre una "cosa" tonda-ovale  e calva!

































Queste "figurine" di carta sono state create da mani sapienti, con mano professionale, niente a che vedere con le figure ritagliate dalle mani dei bimbi di allora e di oggi, ma lo svolgimento del lavoro è lo stesso, ed è un lavoro ludico, uscito dal metodo applicativo della maestrina Pizzigoni.

Ho impiegato un po' di tempo nella ricerca, dato che, l'unico riferimento scritto,  (come si nota, sul retro di ogni tavola, sul lato sinistro, in verticale), per condividere l'informazione di chi fu l'autore, è solamente quella scarna stringa - "Creazione Pizzigoni"!
Devo dire che non sono riuscita a risalire al nome dell'autore.

Le tavole, di mia proprietà, sono state inviate (una al mese) nel 1954, come omaggi propagandistici, ai medici, dalla Casa Farmaceutica Knoll di Milano.

                                                                                                                                   



Giuseppina Pizzigoni

La scuola primaria statale Rinnovata Pizzigoni; con la sua esperienza e la sua tradizione, è ormai diventata un simbolo per la città.
La scuola prende il nome dalla sua fondatrice Giuseppina Pizzigoni, nata a Milano nel 1870, che fin da bambina aveva rivelato un temperamento autonomo e ribelle, come si legge nella "Storia della mia esperienza" da lei scritta, dove sembra di vedere la storia di molti bambini bollati come difficili.

Mia vocazione era l'arte drammatica o l'arte didattica? [...] ed ecco che io volli l'arte nella scuola, e, nella scuola, mi sentii artista. La Rinnovata, che oggi fiorisce al sole dell'amore e dell'arte, è il monumento alla mia fatica. Così scriveva Giuseppina nel documento che presentava la scuola da lei fondata nel 1911.

Colpisce la tenacia con cui riuscì a raccogliere fondi presso le autorità e i personaggi più abbienti della Milano di inizio secolo. Il comune concesse gli edifici, i banchi su misura, le aule che davano sul giardino.

Il suo metodo si basa soprattutto sull'esperienza. Per il bambino apprendere vuol dire come prima cosa il contatto con le cose, con la natura. Da qui l'area intorno alla scuola, con gli animali, le piante e le coltivazioni. Contatto con la natura vuol dire anche vita sana e attività fisica, aspetti fondamentali del suo modo di fare scuola, da sempre trascurati nella nostra scuola primaria. Partendo dall'osservazione del territorio, dall'esperienza, i bambini si confrontano imparando anche dai propri errori in quel processo di autoapprendimento così consono alla mente infantile. Giuseppina amava inoltre profondamente l'arte, soprattutto il teatro, che nella sua didattica è intesa come educazione alla sensibilità artistica, sempre strettamente legata all'ambiente e alla capacità di cogliere i colori, le forme, gli aspetti della realtà.

A questo proposito riportiamo la testimonianza di una mamma di un allievo della scuola Rinnovata, su un progetto che riguarda la poesia. Nel percorso i bambini si sono accostati alle poesie scritte dai grandi poeti, hanno studiato la metrica, hanno imparato ad apprezzare la "musica" della poesia e tutto ciò lo hanno fatto diventando essi stessi poeti: hanno infatti imparato a comporre versi. Il risultato del lavoro è che questi bambini hanno conseguito con grande entusiasmo un'ottima capacità di lettura e di comprensione delle poesie, ma non solo: hanno imparato ad amare la poesia ed hanno acquisito una tale padronanza di questa particolare forma di linguaggio che gli ha permesso di esprimere in versi le loro emozioni, anche quelle più profonde. Hanno "sperimentato" la poesia e l'hanno apprezzata moltissimo.

Molte scuole e numerosi programmi didattici hanno adottato il metodo Pizzigoni, e la Rinnovata stessa è sede di esperienze di tirocinio per l'Università.

Giuseppina Pizzigoni è morta nel 1947 a Saronno, in povertà, dopo una vita interamente dedicata alla didattica e ai bambini.










(foto tratta da http://www.operapizzigoni.org/)                         

Paola Crisafulli
Data di pubblicazione: 19-03-2005


www.officinagenitori.org/php/content_art.php?id...399













3 commenti:

  1. Deliziose quelle figurine di carta.
    E giusta la riflessione sui tanti che, nel loro piccolo, hanno fatto qualcosa di buono per meritare di essere ricordati.

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  2. Meravigliose, non sapevo nulla di questa signora. A quanto pare, è stata una di quelle tante persone che hanno dato il loro contributo per un mondo migliore, partendo dall'educazione dei pargoli. E' un vero peccato che non sia conosciuta, sarebbe un ottimo esempio per i miei coetanei.

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  3. Lilith, neanch'io sapevo ...(solo la Montessori e la Maestrina dalla penna rossa - Cuore) e sono, parecchio più vecchia di te. Per te è passabile il non sapere, per me, non più, anche se potrebbe essere una consolazione il dire - non è mai troppo tardi -
    Sono però felicissima di vivere in questo tempo ... la scienza, internet ... mi dà modo di sapere ogni giorno di più, di avere una visuale del mondo a tutto tondo, di conoscere persone magnifiche e purtroppo anche le bruttezze che accadono in questo tondo, mi dà modo di ridere, piangere ... di vivere, di sentirmi viva, di essere felice di vivere la vita, di partecipare alla vita ... così come probabilmente si sarà sentita (nel suo tempo) la Pizzigoni quando vide realizzato il suo sogno dopo tante pene e fatiche. E' stata veramente lungimirante, soprattutto tenace e molto generosa ... una missionaria. (Dalla fotografia, mi son fatta l'idea che non fosse sposata nè tanto meno avesse avuto bambini) Nessuna menzione di questo genere.
    Un punto a mio favore - la curiosità di sapere, (non inteso come pettegolezzo) e l'osservazione -
    Brava Lilith! Anche tu sei sulla strada giusta ... della curiosità ... e sei già molto più avanti di quanto lo ero io alla tua età (che non so)
    Un bacio

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