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Tanka
Stride la sega
sacrificio d'Abete
per il buon Papa!
Nel bosco la sua fossa
stroncato il suo Natale
(Serena Bucci)
Il taglio dell'abete che è stato donato al Papa |
Legambiente si sveglia e contesta l’abete del Papa
6 Dicembre 2012
L'associazione critica il taglio dell'albero: "Gesto grave e inutile, ignorata la norma sulle specie in via di estinzione"
Panorama di Pescopennataro (IS) - 1200 m s.l.m. |
“Pescopennataro viene chiamato il paese degli abeti, per la presenza sul suo territorio dell’abete bianco; e l’abete bianco nell’Appennino centromeridionale rappresenta una situazione ecologica abbastanza rara e di interesse particolare per lo studio della biodiversità. Non è facile trovare abetine che riescono a vivere in territori submontani; uno dei più belli di questi abeti bianchi, pochi giorni fa è stato imbrigliato e tagliato di netto, con i potenti mezzi della Protezione Civile, per essere trasportato a Piazza San Pietro ed essere addobbato per le festività natalizie. Ma non è il solo, cinque saranno gli alberi tagliati dai boschi italiani per addobbare la capitale, due proverranno dal Molise (per San Pietro e il Colosseo) e tre dal Trentino (per Piazza Venezia, Pincio e Campidoglio) E anche se una nota del Campidoglio assicura che “dopo le feste gli alberi di Natale saranno restituiti alla natura, trasformati in compost di qualità grazie alla certificazione Fsc (Forest Stewardship Council) che garantisce la salvaguardia dell’ambiente, attestando che gli abeti provengono dalla normale attività di diradamento forestale operata per favorire lo sviluppo dei boschi“, ci sentiamo di dire che i tempi difficili che stiamo vivendo ci impongono maggiore sobrietà e che, semmai, le festività natalizie devono indurci ad un maggior rispetto per la natura: ci sembra impossibile pensare che questi maestosi giganti, silenziosi custodi della nostra storia possano essere sacrificati ad una pratica degna del più sfrenato, capriccioso e anacronistico consumismo e che il loro destino sia quello di diventare concime. Lo stigmatizziamo come un gesto grave nella sua assoluta inutilità. Ma vorremmo dire anche una parola di più: la legge regionale del 23 febbraio 1999 n. 9 “Norme per la tutela della flora in via di estinzione…” , proibisce la raccolta delle piante ritenute specie in via di estinzione rare e vulnerabili che in quanto tali sono degne di protezione per il loro interesse scientifico e per il mantenimento sia della biodiversità sia dell’integrità dell’ambiente. In realtà, in dispregio della norma, è sotto gli occhi di tutti, particolarmente in occasione delle feste natalizie, si estirpano e raccolgono specie vegetali inserite negli elenchi di salvaguardia regionale: i muschi che possono essere raccolti in quantità inferiori ai 200 g mediante forbici a 2 cm dal terreno; e per quantità superiori, fino ad un max di 1 kg, solo dietro il rilascio di un regolare permesso da parte delle autorità comunali. Il pungitopo (Ruscus aculeatus) e l’ agrifoglio (Ilex aquifolium) la cui raccolta è assolutamente vietata e sanzionata. Salvaguardare la biodiversità è un obbligo etico di tutta la comunità, non si possono più assecondare pratiche scorrette in ossequio a tradizioni popolari ormai incompatibili con la sensibilità ambientale e con il rispetto per la natura che dovrebbero far parte della nostra normale quotidianità”.
Legambiente Molise
San Luca |
Scorci di
Pescopennataro (Is)
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In effetti sarebbe il caso di diffondere la cultura dell'abete finto da riciclare ogni anno... L'ambiente ne avrebbe vantaggio e il disboscamento si ridurrebbe.
RispondiElimina... Oppure comprare nelle serre l'albero con le radici e finite le feste trapiantarlo in giardino o nel bosco contribuendo al rimboschimento. Un anno io l'ho fatto ... il mio albero ora sarà alto 15 metri ed è bellissimo e imponente.
EliminaOggi, ho addobbato il solito albero finto che ho da più di dieci anni: sempre bello! Ciao
Sempre fatto. I miei alberi veri (ora l'ho finto anch'io, di materiale plastico, un orrendo derivato del petrolio) sono sempre stati piccoli e vivi, in un bel vaso. Sono stati trapiantati tutte le volte, e ormai sono belli e grandi. Ma! Credo di aver sbagliato a convertirmi al finto. In Francia un vivaista ha offerto alberi veri "in affitto", da tenere nel loro vaso e rendere dopo le feste. A me quest'idea piace molto. Laila
Elimina...grazie Serena dell'informazione sulla fine di abeti secolari che se potessero parlare racconterebbero all'umanità grandi verità celate...non ero al corrente che il santo padre fosse così insensibile verso il patrimonio naturale che arricchisce anche il suo respiro...sono indignato per quest'oltraggio e arrabbiato per l'impotenza come semplice essere vivente...un complimento per il bellissimo Tanka, e per le fotografie...peccato per quella del papa che offende le altre...scusa lo sfogo...non amo questo papa...buona domenica..
RispondiEliminaUn albero così alto, così rande...ha sfidato intemperie per crescere... e viene tagliato per cosa? davvero una mostruosità :-(
RispondiEliminaInnanzitutto sono contenta che sei tornata!
RispondiEliminaNon ci ho pensato mai da dove vengono gli abeti... Mi piaceva anche quello maestoso di piazza San Pietro, ma ora mi dispiace pensando alla sua provenienza...
Grazie per questo bel poeto...
Ho pensato come te, allo scempio compiuto..
RispondiEliminanon si finisce mai di vedere morire.. tante cose dalle quali,
soltanto una parte di mondo riesce a sentire lo scorrere della vita.
a presto Serena.. un grande abbraccio. Gabry